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Giuseppe Di Liberto

Giuseppe Di Liberto (1996) è nato e cresciuto a Palermo 

I cimiteri, luoghi destinati all'

memoria infinita. Le immagini e gli elementi, come cinghie, tengono fisicamente stretto l'essere umano

la memoria, legandola sensorialmente al

lacuna, l'ignoto, l'aldilà.

La mia ricerca esplora uno dei temi più sconosciuti e misteriosi per l'essere umano, la morte.

Il mio intento è indagare,i riti e le dinamiche che ruotano attorno alla morte, soffermandomi sugli aspetti sociali, culturali e politici che possiamo scorgere nella contemporaneità, in particolare nella tradizione occidentale.
Le mie riflessioni sono ispirate da testi vari.

Tra questi, “The Pornography of Death” (1955) di Geoffrey Gorer, “Essais sur l'histoire de la mort en occident: du Moyen Age a nos jours” (1975) dello storico Philippe Aries, e il celebre

saggio filosofico, “Surveiller et punir:

Naissance de la prigione” (1975) di Micheal Foucault. La mia pratica artistica non è limitata da un unico mezzo ma si evolve secondo le diverse necessità espressive dell'opera, correndo principalmente verso la scultura.

Lo spazio di installazione è concepito come un

parte integrante del mio lavoro. Diventa il

significa stabilire una relazione tra

singoli elementi. Al centro della mia ricerca c'è

diversi stimoli sensoriali che creano

un ruolo importante che spetta allo spettatore.

"Ghirlanda" (2020)
lattice
70 x 60 x 11 cm

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Omaggio Floreale (2020)
elemento naturale e paraffina
27x13x8 cm

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In collaborazione con Galleria Poggiali

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